Pausig è un creativo capace di sensibilizzarsi, reinterpretandola alla luce delle sue pulsioni artistiche, con la realtà che lo circonda, non meraviglia dunque che il suo viaggio in India, una terra densa di suggestioni in cui l’identità paradossalmente è definita dalla pluralità, abbia dato la stura al suo estro artistico nell’eseguire il ciclo di disegni su carta delle cui vicende oggi ci occupiamo. Quei disegni, che, appunto, combinavano elementi esperienziali con stimoli e estrosità immaginifiche, non potevano non affascinare un raffinato cultore della bellezza come lo è stato il defunto critico Philippe Daverio. Essi, a giudizio del colto critico d’arte, sarebbero stati meglio valorizzati da un testo di accompagno degno del loro valore. Ecco perché suggerì all’artista Pausig di inviare copia di quei disegni ad uno scrittore che in quel momento rappresentava una certezza del mondo letterario. Si trattava di Antonio Tabucchi che, già nel 1984, aveva pubblicato per i tipi di Sellerio Notturno indiano, un romanzo che nel 1987 aveva vinto il prix Médicis étranger e dal quale, 1989 era stato tratto l'omonimo film diretto da Alain Corneau. Fu così che Pausig fece recapitare al noto scrittore quelle dodici tavole tanto evocative da spingere la penna di Tabucchi a scrivere un breve ma denso testo dal titolo capace di accendere la curiosità del lettore. Nacque così “Viaggio attraverso il viaggio”, un’esplosione di fantasia, in cui i dipinti del nostro pittore si mutano nella chiave necessaria per disserrare il diaframma che si frappone ai sogni. Un percorso - un viaggio dominato dalla magia della parola- in cui il fantastico si sostituisce al reale. Quel prezioso testo di Antonio Tabucchi, a epigrafe dei dodici dipinti che lo corredano, ha fatto parte del volume che, nel 1994, venne stato stampato con la tecnica della vernice molle e. in occasione dell'esposizione “Babele” al Caffe' Florian di Venezia, editato in 12 esemplari su carta rosaspina 350 x 500 mm. da Bohm Editore Venezia. Alla presentazione, che ebbe una vasta risonanza culturale e mondana hanno, fra l’altro, partecipato Stefano Stipitivich, curatore dell’evento, Daniela Gaddo Vedaldi titolare del Caffe' Florian e lo stesso scrittore Antonio Tabucchi che, ironia della sorte, proprio Il giorno successivo a Palazzo Ducale veniva laureato col Super Campiello.

 

 

Pasquale Hamel

 

15.05.2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"VIAGGIO ATTRAVERSO UN VIAGGIO"

ANTONIO TABUCCHI

Opere su carta eseguite da SERGIO PAUSIG 

durante un viaggio in India tra il 1989 e il 1990

1993

 

E così mi sono ritrovato in India.

Non volevo più tornarci, troppe

cose me ne tenevano lontano. Ma

non si può resistere alle tentazioni:

ho dovuto cedere e ho rivisto l'elefante blu.

Avevo già incontrato un elefante blu, nei miei ricordi di

allora. Era fermo a un passaggio a livello e io gli detti la precedenza,

come meritava un elefante consegni religiosi sulla fronte, cavalcato 

da un cavaliere assurdo che aveva il volto tinto di biacca. 

 

"Lei è un jainista?“  gli gridai dal finestrino.

Lui mi sorrise senza capire e scosse il capo con quel segno ambiguo

che hanno gli indiani e che sembra afermare e negare allo stesso tempo. 

Io, intanto, proseguii il mio viaggio. La strada finiva davanti a un lago 

E io decisi di prendere un battello sul quale cresceva uno strano albero.

Ero solo,non c'erano altri passeggeri su quel battello. 

Eppure mi guardai attorno,perché mi sembrava di essere sorvegliato,

come se un occhio misterioso mi scrutassse.

L'imbarcazione si diresse verso un'isola,

  la circumnavigò  e approdò sull'altra sponda. 

Dovevo necessariamente scendere. Mi avviai a piedi e affrontai il deserto,

perché quella piccola isola era in realtà uno sconfinato deserto a guardia

del quale c'erano un gigantesco papavero da oppio

e il solito elefante blu, che però aveva perduto il suo cavaliere.

"Perché sei così inquieto", mi chiese l'elefante, 

"che cosa hai perduto?".

"Sto cercando qualcosa" risposi,

" ma mi è impossibilie dire cosa". "Tu cerchi rifugio nel sogno",

replicò l'elefante blu, " credi che troverai nel sogno quel che hai perduto, 

ma sei nell'errore, lo troverai solo vegliando". 

 

Che cosa dovevo fare, proseguii il mio viaggio, aprii la mia guida colorata

e mi trovai in zone magiche di quel remoto paese.

Mi accolsero serpenti e volatili straordinari, pietre preziose,

i cibi del ristorante Sonam e le pareti del Taj Mahal. 

In questo edificio mi riposerò dai disagi del viaggio, pensai,

e cercai di addormentarmi. Ma intanto l'occhio dell'India,

ovale d'ambra e di cristallo, mi scrutava, mi indagava, mi sorvegliava.

Sarebbe stato possibile dormire?

Non era possibilie, ma la veglia mi avrebbe portato una sorpresa.

 

Chiusi la mia guida, spensi la luce.

E mi abbandonai alla veglia, con gli occhi spalancati sul buio.

 

 

Antonio Tabucchi

 

 

 

 

 

 

 

Viaggio attraverso un viaggio, in Sergio Pausig, Babele

"Voyages1989-1993" Asia America Latina Europa,

a cura di Roberto Nardi e Stefano Stipitivich, Venezia, Caffè Florian, 1994, p.13.

 

 

Sito Ufficiale di Antonio Tabucchi

http://www.antoniotabucchi.it/opere/contributi-in-volume.html